Nel 2018, Nielsen e il Food Marketing Institute diffondevano informazioni rivelatorie circa i dati e gli andamenti di mercato relativi al settore Food & Retail. “Entro il 2025, un quinto di tutte le spese derivanti da questo specifico mercato deriverranno dallo shopping online”. Da allora, i brand e i rivenditori stessi si sono dati da fare per creare i propri eCommerce, o “negozi”, online. Il mercato, però, si è sviluppato più velocemente di quanto previsto, con il raggiungimento della suddetta cifra previsto già entro la fine del 2022. Mentre nel mondo le aziende hanno già da tempo intrapreso questa direzione, in Italia il commercio elettronico (eCommerce, appunto) si trova ancora in uno stato embrionale ma con grandi possibilità di crescita. Vediamo perché.
Trattandosi di uno dei mercati più rilevanti del panorama contemporaneo, il Food & Retail conosce oggi nuove possibilità di crescita con il commercio elettronico. Disporre di un eCommerce online, infatti, consente ai brand di comunicare direttamente ai propri consumatori: controllando tutto il “viaggio” che questi intraprendono dal momento in cui approdano sul sito fino alla conclusione del processo di check-out, e garantendo loro una profonda conoscenza del concept e dei prodotti o servizi dell’azienda in questione. La possibilità di coltivare relazioni personalizzate e di qualità con la propria audience è un risultato che può essere raggiunto, però, solo grazie ad una profonda segmentazione della clientela e ad uno studio delle abitudini di acquisto e relative preferenze della stessa. Ed è qui che entrano in gioco le sofisticate tecnologie impiegate nel mondo del commercio elettronico: strumenti e strategie differenziate applicate al fine di instaurare un rapporto di fiducia con il proprio consumatore, sostenuto dal valore aggiunto percepito dallo stesso.
Per moltissimi anni, uno dei grandi limiti del settore del Food & Retail è stato la presenza di colossi quali Amazon e eBay. Chi concludeva affari nel mondo “offline” era semplicemente tagliato fuori dal business, senza possibilità di raggiungere effettivamente quegli utenti che usufruivano già di servizi online. Oggi, le cose stanno drasticamente cambiando. Avere la propria “vetrina”, o meglio ancora il proprio negozio online, significa diventare competitivi, nei confronti dell’utenza online ma anche e soprattutto verso “la next generation”, ovvero quella parte di consumatori che, nata con l’avvento di internet, sarà sempre più propensa a concludere acquisti digitalmente, piuttosto che recarsi nel relativo store fisico. Un’occasione che i marketers che guardano al futuro non vogliono certo lasciarsi sfuggire.
Vendite smart e veloci: non solo in riferimento all’effettiva velocità di conclusione acquisti da parte dell’utente attraverso i vari device elettronici, ma anche e soprattutto in relazione all’opportunità di vendere più velocemente beni che hanno “una data di scadenza”, bypassando i problemi relativi alla logistica che affliggono molto spesso il commercio di tipo tradizionale. L’eCommerce, infatti, è volto alla creazione di un processo che mira ad accompagnare il consumatore verso l’acquisto di un determinato bene o servizio. La vendita diventa smart anche perché non risente più di tutte le limitazioni che affliggono i negozi fisici, quali la geolocalizzazione, gli orari di apertura e chiusura dell’attività, la presenza e i costi del personale, la manutenzione, le festività…
La necessità di stare al passo con I tempi non è mai stata così pressante. Oggi, “essere online” non è più sufficiente. Gli utenti digitali, infatti, dimostrano di avere rinnovate necessità nei confronti dei loro brand preferiti, che non possono più essere ignorate. Per emergere e scalare il mercato del Food & Retail è necessario, dunque, disporre di un eCommerce altamente performante che, partendo da una profonda conoscenza del settore, applichi strategie innovative al fine di andare incontro a quelle che sono le aspettative dei consumatori stessi (e potenziali tali). L’obiettivo è quello di fornire la cosiddetta “customer experience 3.0” e diventare un solido punto di riferimento per la propria audience.
Agendo da incubatore di idee, ReHoRé organizza iniziative di divulgazione, supportando le imprese dei settori di riferimento nell’attivazione di progetti di sviluppo e innovazione, orientandole sul percorso più indicato da seguire.
L’autore di questo articolo è Paolo Franceschini – ComCart srl, tesoriere Associazione ReHoRé
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