Nel precedente articolo di questo blog, con ReHoRé abbiamo messo in evidenza le caratteristiche dell’attività del Team Building, facendo riferimento alle opportunità che possono nascere per le aziende del settore Food & Retail utilizzando attività di Food Experience all’interno dei Team Building. Allora, come sfruttare le opportunità che una grande Food Experience può offrire per potenziare il risultato di un Team Building?
Molto sinteticamente, il Team Building in tutte le sue sfaccettature può rappresentare una opportunità per tutte le imprese che credono che i risultati si ottengano solo puntando sulle persone, sulle loro competenze e la loro capacità di mettersi a disposizione dell’impresa con spirito di gruppo e voglia di “fare gruppo” in modo costruttivo, efficace e perfino divertente. E considerato che le attività di Food Experience tengono sempre conto della dimensione sensoriale di tutto ciò che ci avvolge mentre la viviamo, è immediato pensare alle attività di Team Building a tema Food Experience come una grande palestra dove sperimentare sensi e idee di marketing sensoriale.
Il Team Building è un’ottima idea per arricchire i gruppi di lavoro delle imprese Food & Retail su due fronti:
Tutte le imprese che hanno in casa competenze in ambito sensoriale e che sono impegnate a migliorare le proprie performance, possono e dovrebbero considerare di fare una esperienza di Team Building presso altri enti o aziende che possano proporre esperienze sensoriali innovative, sia per migliorare le proprie competenze in ambito delle scienze sensoriali, sia per contaminare altre competenze e conoscenze, come per esempio quella di comprendere meglio la reazione dei consumatori di fronte a certe azioni commerciali. Quando le imprese comprendono il valore della “sensorialità” nella vita quotidiana delle persone e nella cosiddetta “customer experience”, troveranno momenti di grande ispirazione e apprendimento nel pianificare percorsi di Team Building presso imprese che offrono esperienze sensoriali di livello. In questo modo si migliorano le proprie competenze e le proprie performance, e si creano anche relazioni con i cosiddetti “best performer”, che nel lungo periodo possono portare anche ad altri vantaggi di networking.
Quando le imprese, soprattutto (ma non solo) quelle del mondo agroalimentare, sono in grado di offrire e mettere in campo le loro conoscenze nell’ambito della sensorialità, possono diventare interessanti per chi si occupa di Team Building: possono cioè diventare parte integrante di percorsi di Team Building, per esempio ospitando tutte o qualche attività a cui partecipano soggetti terzi. Inutile soffermarsi troppo per individuare quale tipologia di vantaggio commerciale se ne possa trarre: si va dalla vendita dell’esperienza in sé, alla possibilità di capitalizzare nuovi contatti o consolidarne altri, alla possibilità di aumentare la propria visibilità ed il potere del brand attraverso il “riconoscimento” come “esperienza di valore” da parte delle aziende e delle persone ospitate. Questo è un ottimo esempio di come si possa fare del business complementare che genera nuove opportunità di business di tipo “core”.Non bisogna mai dimenticare che tutti viviamo di “sensi”, e la sensorialità è una fonte inesauribile di spunti per creare esperienze, giochi e sfide che possono fungere da complemento ai percorsi di Team Building, ma anche esserne il tema principale.
Considerando che il Team Building è un’attività volta a potenziare le capacità di performare in gruppo lavorando sulle persone e sulle relazioni umane, il ruolo dei sensi all’interno delle attività di Team Building è primario.
Consideriamo che tutti i processi cerebrali delle persone partono da stimoli sensoriali e da percezioni, ed è facile immaginare quanto questi diventino l’iniettore del motore dell’innovazione. Portare alle persone – che vivono di sensi ma non hanno mai esplorato i sensi in modo approfondito – le scienze sensoriali e le sue applicazioni diventa quindi una carta vincente. Ovviamente non è pensabile portare la scienza dell’analisi sensoriale in blocco all’interno di sessioni di Team Building, ma si possono invece utilizzare diverse applicazioni, soprattutto quelle esperienziali o di gioco, per rendere interessanti, interattive, divertenti tali sessioni.
Spesso le attività di Team Building prendono in prestito da diverse realtà artistiche o scientifiche alcune formule di facile applicazione, che possono essere usate come metafora o come analogia nei processi aziendali o di competenze trasversali. Per esempio è possibile impostare un workshop basandolo su un gioco di ruolo, dove i fenomeni atmosferici vengano metaforicamente usati per trasferire concetti su come affrontare in gruppo le avversità del business; ancora, si possono utilizzare giochi di sensorialità dove a fronte di un profilo sensoriale univoco e predefinito si rilevano una serie di reazioni diverse da parte dei partecipanti al Team Building, facendo capire come la qualità programmata non è necessariamente uguale a quella percepita. E perché non utilizzare i giochi sensoriali per creare spirito di gruppo divertendosi, imparando e lavorando insieme? E chissà quanti ambiti si possono ancora creare abbinando la sensorialità al Team Building!
Come punto di riferimento per percorsi di innovazione, ReHoRé aiuta in modo gratuito le imprese orientandole a creare i presupposti per una corretta pianificazione di un Team Building. Inoltre, ReHoRé è pronta a supportare le aziende ad individuare le competenze ed i servizi che servono per rendere qualsiasi attività di Team Building un’attività indimenticabile e di successo.
L’autore di questo articolo è Stefano Maida – Maidatelier, presidente Associazione ReHoRé
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