#WHATIF… Senza tentare azzardate previsioni, che lasciamo ai veggenti professionisti, in ReHoRé abbiamo provato ad immaginare, proiettandoci in scenari futuri prossimi, diversi domani possibili per il settore Food&Retail e Hospitality
L’emergenza coronavirus ci sta mettendo di fronte ad una delle più grosse sfide degli ultimi anni. Per la prima volta ci troviamo (e ci sentiamo) totalmente impreparati a gestire un problema sia dal punto di vista dell’analisi delle cause che l’hanno generato, sia da quello dell’identificazione e misurazione degli effetti che produrrà nel medio e lungo termine. Dal lato economico e produttivo molte imprese sono già in una situazione di forte difficoltà; alcuni settori, come ad esempio il food & retail, a cui ReHoRé guarda con particolare attenzione, stanno vivendo giorni drammatici a causa della chiusura di gran parte delle attività commerciali, con incassi azzerati, gestione critica dei prodotti e dei servizi e ricadute occupazionali.
Quello che più colpisce però, e questo è senza dubbio l’aspetto più paradossale, è che in una fase come questa, quando ancora non sappiamo se e come finirà l’emergenza, sembriamo avvertire tutti una sorta di sindrome da veggenza acuta, i cui sintomi si palesano in colpi di congetture e previsioni su come sarà il dopo. Tutto questo è umano e assolutamente un segno di quanto siamo determinati a guardare al domani.
In effetti, anche noi di ReHoRé ci siamo esposti al contagio, correndo il rischio di partecipare alla kermesse del “non sarà più come prima”, “ci sarà una nuova domanda”, “le relazioni saranno diverse” … di tutte le ipotesi, insomma, che si stanno facendo sul dopo Covid-19. Fortunatamente però abbiamo trovato una mascherina e ci siamo schermati per tempo, acquisendo consapevolezza dell’impossibilità (al momento, e perlomeno da parte nostra) di prevedere con esattezza:
1) quando ci sarà un dopo;
2) come sarà il dopo;
3) quali azioni bisogna mettere in campo fin d’ora per essere concretamente d’aiuto alle imprese e agli operatori e far si che tutto torni come e (ci auguriamo) meglio di prima.
Ma come tutti, anche noi di ReHoRé siamo capaci di immaginare, di proiettare i nostri pensieri più in là nel tempo e di pensare a diversi domani, senza predirne alcuno, ma semplicemente ipotizzando che possano accadere: #whatif, insomma…
“Un uomo incapace di avere visioni non realizzerà mai una grande speranza né comincerà mai alcuna grande impresa”, diceva Woodrow Wilson.
Che dite, iniziamo a condividerne qualcuna, di visione?
L’autore di questo articolo è Paolo Ragni – Ideadisviluppo.com, vicepresidente Associazione ReHoRé
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